Gli aspetti psicologici del volontariato
Nel mio ultimo intervento radiofonico ho parlato degli aspetti psicologici del volontariato.
In sintesi nella puntata, che qui sotto puoi ascoltare in podcast, puoi trovare la risposta a queste domande: Che cos’è il volontariato? Chi lo fa? Perché lo si fa? Qual è il profilo del giovane volontario e molto altro. Una puntata molto bella, a detta delle persone in ascolto, quindi volentieri la condivido con te.
5.55’’ Esistono molteplici forme di volontariato: esiste l’imbarazzo della scelta, se vuoi dare una mano a qualcuno.
6.28’’ Perché il volontariato non può essere un “fai date”? La spinta che viene dalle emozioni forti che proviamo come la compassione, la tristezza per la sofferenza altrui è necessaria ma non sufficiente. Serve organizzarsi per essere davvero di aiuto.
7.25’’ Chi è il volontario? L’identikit di ogni volontario è un mix di questi ingredienti: migliorare la condizione di qualcun altro, la libera decisione di aiutare, l’impegno notevole del proprio tempo, desiderio di affermare i propri valori.
9.45’’ Come cambia l’approccio al volontariato al cambiare dell’età? In particolare, cosa accade alle persone anziane che fanno volontariato.
13.20’’ Quali sono le motivazioni?
Ne esistono 4. Sono i 4 pilastri motivazionali del volontariato: altruismo, egocentrismo, collettivismo, affermare un principio. Da non sottovalutare la motivazione “egocentrismo”!
16.40’’ Il contesto in cui si cresce predispone al volontariato: vivere in una famiglia o in una società in cui le regole sono “aiuta gli altri” sarà più propenso a comportamenti così detti prosociali, come il volontariato.
22.50’’ Milano e la Lombardia capitale del volontariato. Perché? Per tante ragioni, ma soprattutto per l’intreccio tra passione e preparazione professionale. Ci vuole una preparazione specifica per ogni attività di volontariato. E devi avere delle doti umane che vanno allenate!
24.50’’ Come viene vissuto dagli adolescenti?
Dipende da quanto ci credono gli adulti … I ragazzi hanno bisogno di un contesto che li ispiri. L’adolescenza è la prima età della vita in cui si provano due grandi desideri: quello di essere protagonisti della propria vita e quello di cambiare il mondo. Per cui il volontariato è il luogo ideale dove assecondare questi due grandi desideri, perché dà la possibilità di passare da consumatore a produttore. E noi adulti abbiamo il dovere di creare le condizioni per rendere realizzabili la tensione che l’adolescente ha dentro: essere protagonista e cambiare il mondo.
26.40’’ Il volontariato rende responsabili. Responsabili anche del proprio tempo. E’ consigliato anche per chi fa fatica a scuola perché ti obbliga a gestire meglio il proprio tempo.
30.00’’ Come i volontari possono generare nuovi volontari? Possono farlo raccontando il loro lavoro e sono più efficaci se usano le emozioni.
33.20’’ Che cosa è la Peer Education e a cosa serve.
39.10’’ Qual è la personalità del volontario?
Esistono dei tratti di personalità più frequenti tra i volontari rispetto ad altri: estroversione, forza dell’io, interiorizzazione dei valori morali, senso di autoefficacia, narcisismo, capacità d’empatia, ottimismo.
46.00’’ Esistono due approcci: quelli orientati al compito e quelli alla cura. Che differenza c’è? Quali sono i pro e i contro di entrambi gli approcci.
48.15’’ La differenza tra volontario uomo e volontario donna. Per Lui è anche un’occasione di affermazione si sé e di opportunità, per Lei è un’opportunità relazionale e di socialità.
Gabriele Achilli – Psicologo Milano
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