Come riconoscere una persona edonista nella propria vita
La persona edonista: colui che ricerca il piacere a tutti i costi, senza guardare in faccia a nessuno. Quali sono i rischi di spingersi fino a questo punto?
Come riconoscere una persona edonista nella propria vita? E’ stato il tema affrontato in compagnia di Mattia Ferrara, conduttore radiofonico della trasmissione “Io parlo tu parli noi parliamo”. Mi ha chiesto di parlare dell’EDONISMO e della ricerca del piacere. Come impatta sulla nostra vita la ricerca del piacere? E Cos’è il piacere, perché è così importante per il nostro benessere e come condiziona la nostra vita?
A queste e ad altre domande proviamo a rispondere in questa nuova puntata radiofonica. Ascolta il podcast qui sotto. Ti ho fornito, per comodità il minutaggio della registrazione. Buon ascolto!
5.00’’ Perché l’uomo cerca il piacere fino all’edonismo
Nonostante la crisi economica, il bisogno di svago, leggerezza e ricerca del piacere è in aumento.
5.45’’ Chi è la persona edonista?
“E’ colui che non rinuncia a nessun tipo di piacere, vizio o capriccio e soprattutto è libero da ogni forma di dipendenza”
Hai ragione. La persona edonista fa ciò che desidera. Ricerca continuamente il suo piacere, per cui rischia di esserne dipendente. A volte in forma molto grave.
6.40’’ Come riconoscere un edonista e le differenze dall’uomo medio.
8.00’’ Il bambino è la persona edonista per eccellenza. E’ guidato dal principio di piacere: ciò che conta per lui è la soddisfazioni dei propri desideri, piacere. Poi interviene l’educazione che col tempo regola il principio di piacere mediandolo con il principio di realtà. L’educazione pone dei limiti al proprio piacere. La persona edonista non vuole limiti.
8.40’’ Quando l’edonismo fa bene? E’ consigliabile una buona dose di edonismo nei casi di persone educate in modo troppo rigide o che non hanno potuto essere bambini quando lo erano anagraficamente. Si tratta di adulti frustrati, castrati, che ad un tratto riscoprono l’importanza dei propri bisogni: bisogni che hanno fino ad oggi sempre messo da parte. In nome spesso, del dovere.
Così ci sono persone che a 40 anni cominciano a fare cose che non si sono permessi di fare a 10, a 15, a 20 anni. Per loro è come una liberazione e un recupero di un tempo perso. Ecco perché è necessario un accompagnamento professionale e un percorso psicologico: per riuscire a recuperare il bambino interiore, rassicurarlo, coccolarlo per continuare ad essere un buon adulto!
14.00’’ L’unica meta dell’edonismo è il piacere. Non c’è progettualità, visione del futuro o sacrificio nei gesti della personaedonista. LA PERSONA edonista vive alla giornata. E vive emozioni molto intense. Più di molti di noi.
15.00’’ Il rapporto che ciascuno di noi ha con il denaro e il piacere genera. Il rapporto che ciascuno di noi ha con il denaro è molto soggettivo.
15.30’’ Quanto vorresti guadagnare?
Qual è la soglia di felicità monetaria? Ce lo dice una ricerca. Ora sappiamo che il denaro non fa la felicità di una persona. La malattia e il disagio mentale sono equamente diffusi tra le classi sociali, ma sono più concentrate tra i ceti molto poveri e i ceti molto ricchi. Il mondo è pieno di persone ricche, ricchissime, ma estremamente infelici. Il denaro non è un indicatore di felicità, nonostante questa ricerca. Certo il denaro da più opportunità, per esempio di cura.
17.30’’ Ma allora possiamo concederci di essere edonisti? Certo. Pensiamo ai regali. Quelli che riceviamo sono la dimostrazione che c’è chi ti vuole bene. E quelli che ti fai, sono la dimostrazione che tu ti vuoi bene. Farti un regalo è un gesto edonista, ma estremamente positivo!
C’è qualcuno che non riesce a concedersi regali: se viene sempre prima il dovere, non puoi concederti un regalo, né di dirti bravo.
25.00’’ Tutti i giorni abbiamo a che fare con il denaro. I due modi più diffusi di approcciarsi al denaro sono quello “prudente” e quello “spregiudicato”. Tali approcci sono regolati nel nostro sistema nervoso dai neurotrasmettitori. La seratonina per esempio regola la ricerca della ricompensa, tipico per esempio dell’approccio finanziario ad alto rischio. Chi cerca prodotti finanziari “rischiosi” è motivato dal piacere derivante dalla prospettiva di un alto guadagno. Guadagnare molto lo fa stare bene, quindi cercherà di ottenere questo piacere tutte le volte che può.
Chi ha invece un approccio prudente, preferisce evitare il danno. Il suo piacere deriva dall’aver evitato la perdita. Per questo cercherà di comportarsi in modo giudizioso tutte le volte che può. Anche nel rapporto con il denaro. La sicurezza di un guadagno contenuto, ma sicuro, lo fa stare meglio.
30.00’’ La domanda da farsi per non essere dipendenti dal denaro
34.00’’ Ciò che la persona edonista non può mai avere, ma tu si: la pazienza. Per ottenere ciò che vuoi, devi avere la perseveranza. Puoi desiderare per te stesso quel che vuoi. Avere le idee chiare è importante. Ma per fare in modo che il desiderio si realizzi, spesso serve perseveranza e duro lavoro.
35.00’’ Educare il proprio figlio alla perseveranza, per fargli realizzare davvero i propri sogni. A volte cediamo alle richieste edonistiche (capricciose), del proprio figlio. Cedere significa renderlo più fragile. Un si di troppo è un passo in più verso la sua onnipotenza. Potrebbe crescere con l’idea (errata), che qualunque sua richiesta è esaudibile, con pochissimo sforzo da parte sua. Ciò ha due conseguenze:
ti rende poco autorevole come genitore
non lo prepara ai tanti no che riceverà da adulto
38.20’’ Noi adulti sappiamo che ci vuole tempo per ottenere le cose importanti della vita. Ma se cresciamo un figlio edonista (onnipotente), questo sarà un frustrato. Non potrà ottenere davvero ciò che vuole perché non ha le armi per combattere, che sono la tenacia e la pazienza.
39.00’’ Le micro-frustrazioni permettono di allenarsi a fatiche più dure. Diversamente fuggi o resti un illuso.
45.00’’ I nostri figli ci obbligano a fare i conti con i nostri limiti edonistici. Anche il rapporto con il denaro, grazie alla sfida genitoriale, può maturare. Infatti il figlio vorrebbe un portafoglio senza limiti. Ma il genitore ha il compito educativo di dirgli dei “NO”. Solo i no aiutano a crescere e a prepararsi alle vere sfide.
Per concludere
L’edonismo è la ricerca a tutti i costi del piacere. Si diventa adulti quando si impara a regolare la ricerca di piacere, altrimenti si è in balia di se stessi e dei propri istinti.
Qualcuno, per educazione ricevuta ha negato così tanto il proprio piacere da non riuscire a provarlo.
Educare significa dire dei no, cioè preparare i figli alla vita: non per negargli il piacere, ma per armargli di persistenza e pazienza. Le armi necessarie per ottenere davvero ciò che desideri e per desiderare cose importanti e non banali.
Se ti senti in balia del piacere, se la ricerca del piacere guida la tua vita e senti che così non può andare avanti, io sono qua pronto ad ascoltarti.
Gabriele Achilli Psicologo Milano, Psicologo Desio