Blue whale: le 4 tecniche di manipolazione mentale usate
Di Blue whale si è parlato ultimamente e ha scosso anche l’opinione pubblica. Viene descritta come un gioco, ma è assolutamente lontana dall’esserlo. Per partecipare a Blue Whale, dovrai superare 50 prove, una al giorno. Si tratta di prove di (presunto), coraggio, di complessità crescente e l’ultima è il suicidio.
A partecipare sono prevalentemente adolescenti che vengono addescati in modo occulto. Si contano attualmente nel mondo circa 150 casi di suicidio legati alla partecipazione a questo gioco. In Italia il fenomeno sta crescendo: la polizia postale sta indagando con grande attenzione. Pur trattandosi di casi che si contano sulle dita di una mano, la preoccupazione è molta.
Quello che tutti si stanno chiedendo è come sia possibile arrivare ad un gesto così cruento e autodistruttivo com’è il suicidio? Chi vuole liquidare il fenomeno ipotizza che gli adolescenti che vi partecipano siano “problematici”, “patologici”, con tratti depressivi. Molti di noi si chiedono come sia possibile che i loro genitori non si accorgano della spirale autodistruttiva dei figli. Per non parlare degli amici che non hanno mosso un dito per fermare il tentativo di suicidio proposta da Blue Whale.
Proviamo a dare una risposta a queste domande: Gli ideatori di questo gioco non sono affatto degli sprovveduti: Blue Whale è stato pensato per manipolare la mente attraverso tecniche precise. Vediamole una alla volta.
Blue Whale Tecnica di manipolazione 1: Isolamento
La prima tecnica di Blue Whale consiste nell’isolamento dell’individuo dal proprio ambiente di riferimento: casa, amici, parenti, affetti. Pavlov, padre della psicologia scientifica, ha dimostrato come sia più facile condizionare un individuo se posto in un ambiente privo di stimoli esterni che lo aiutano a sentirsi riconosciuto. Un esempio di privazione è quello del carcere: i carcerieri chiamano il detenuto con il proprio identificativo numerico e non con il suo nome. Ciò determina spaesamento e impatto emotivo sconvolgente: la persona comincia ad identificarsi con un immagine diversa di se stessa: nel caso del carcere con un numero di serie, anziché con il proprio nome. Nel caso di Blue Whale, con la vita proposta dall’addescatore, anziché con la propria.
Blue Whale Tecnica di manipolazione 2: Controllo sociale e legame affettivo
La seconda tecnica è quella del controllo sociale. Piuttosto che essere isolati dagli altri, siamo disposti ad aprirci affettivamente con il nostro carceriere/aguzzino. E’ bene fare chiarezza su questo punto: chi addesca i nostri figli è a tutti gli effetti un aguzzino: si comporta come un carceriere perverso.
Non a caso nella progressiva spirale autodistruttiva, dalla prova 30 alla prova 49 bisogna restare sempre e solo in contatto con un’altra balena, ovvero con un altro giocatore che condivide la stessa situazione di “gioco”. In questo modo ci si sente parte di un gruppo, controllati socialmente da esso. Le proprie convinzioni vengono rinforzate reciprocamente da quelle degli altri giocatori. Così i propri dubbi e le proprie paure vengono “contenuti” dall’altro, che tenderà a rassicurare. Quest’ultimo rassicurando, rassicurerà indirettamente anche se stesso, in una spirale di rinforzi reciproci delle convinzioni.
Blue Whale Tecnica di manipolazione 3: Group Thinking
La 3a tecnica di manipolazione del gioco Blue Whale è quella del group thinking. La tecnica si mette in atto quando un gruppo di persone che possiede un’identità forte. Tale identità fatta di regole ferree, adesione valoriale spiccata, unione attorno a un nemico comune, tenderà ad esercitare sul singolo membro un’influenza marcata. Così il pensiero del singolo membro tende ad uniformare, a volte fino a coincidere, pensieri, comportamenti, percezioni con quelle del gruppo.
Blue Whale Tecnica di manipolazione 4: Deprivazione del sonno
La quarta tecnica è quella della deprivazione del sonno. Questa tecnica è molto potente perché può generare:
- stati depressivi euforici
- comportamenti aggressivi
- reazioni violente
- indifferenza per l’ambiente circostante
Inoltre, se alla deprivazione del sonno per un periodo lungo di tempo, vengono accompagnati anche stimoli negativi, l’effetto è amplificato. Infatti in Blue Whale viene chiesto di svegliarsi alle 04.20 di mattina per vedere dei video, inviati dal curatore del gioco. Il contenuto di questi video è spesso violento: scene di suicidi o di persone che si sparano. In alternativa viene chiesto all’adolescente di ascoltare un determinato tipo di musica.
Blue Whale: perché colpisce gli adolescenti?
L’adolescente è più esposto al pericolo della manipolazione mentale. L’adolescente in effetti è più propenso ad aderire ad un’ideologia con fervente convinzione. I vantaggi dell’adesione sono 5:
- riceve in cambio un grande riconoscimento da parte di chi lo ha addescato
- ha la sensazione di essere una persona importante
- ha la sensazione di vincere e superare le sue paure facendo qualcosa di davvero grandioso e coraggioso
- ottiene riprova sociale, cioè un feedback da parte della comunità, in questo caso dalle altre Balene partecipanti, di riconoscimento
- ottiene appartenenza ad un gruppo affine per valori e abitudini
Sono 5 bisogni che tutti gli adolescenti hanno. Gli anni tra i 12 e i 18 sono quelli in cui questi 5 bisogni sono più spiccati e orientano il comportamento. Chiaramente se l’adolescente non trova soddisfacimento a questi bisogni tra gli amici o tra i familiari, purtroppo andrà a cercarlo altrove: di qui l’esposizione a comportamenti rischiosi come alcool, droga o Blue Whale.
Blue Whale: perché dura 50 giorni e non meno?
Per condizionare una persona non basta 1 o 2 giorni. Serve essere persistenti: il messaggio deve essere intenso e ripetuto costantemente nel tempo. Ecco perché le prove sono una al giorno, ogni giorno e per un tempo prolungato (50 giorni appunto). Ciò fa riflettere sulla personalità sadica e perversa degli addescatori. Uno di loro è stato recentemente arrestato e ha dichiarato che stava ripulendo la società dagli scarti biologici.
Per riassumere, Blue Whale è un gioco perverso, basato su 4 tecniche di manipolazione: Isolamento, Controllo sociale e legame affettivo, Group Thinking e Deprivazione del sonno.
Tali tecniche hanno più effetto su persone che già sono sottoposte ad una condizione di stress e che hanno specifici bisogni: sentirsi riconosciuti, sentirsi importanti per qualcuno, affrontare con coraggio grandi paure, ottenere riprova sociale, sentirsi parte di un gruppo.
E tuo figlio, come soddisfa questi bisogni?
Gabriele Achilli Psicologo adolescenti Milano | Chiama ora per un consulto: 335.7832078